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Post-pandemia: la scelta digitale dei manager della sanità italiana

Dal Future Health Index 2021 di Philips: cartelle cliniche elettroniche e telemedicina sono le principali aree di investimento dichiarate dai manager della sanità italiana. 

Dopo un anno e mezzo estremamente complesso, che li ha visti e li vede ancora impegnati nella sfida della pandemia globale, i manager della sanità in tutto il mondo volgono lo sguardo su un futuro ancora incerto, con una visione proattiva basata su tecnologie digitali intelligenti e connesse, sostenibilità e partnership strategiche per sostenere l’innovazione.

Questo è il quadro che emerge dal Future Health Index 2021, sesta edizione dell’indagine globale con cui Philips analizza le priorità attuali e future dei professionisti della sanità di tutto il mondo, 3.000 in 14 Paesi, circa 200 in Italia.

Dalla ricerca emerge quanto la crisi da Covid-19 abbia influenzato priorità e prospettive in ambito sanitario.

Future Health Index 2021

Il Future Health Index 2021 analizza il modo in cui i manager della sanità stanno rispondendo alle esigenze e ai bisogni e programmano il post-pandemia. La ricerca è stata condotta in 14 paesi (Australia, Brasile, Cina, Francia, Germania, India, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Russia, Arabia Saudita, Singapore, Sud Africa e Stati Uniti) su un campione di 3.000 individui, di cui 200 in Italia. Il report 2021 combina un’indagine quantitativa e interviste qualitative condotte da dicembre 2020 a marzo 2021.

Prepararsi a rispondere a possibili crisi future è ora la priorità principale per il 74% degli intervistati italiani, che in una percentuale ancora maggiore (77%) considerano la pandemia il principale ostacolo alla loro capacità di prepararsi per il futuro: un dato nettamente superiore alla media dei 14 paesi in esame (68%).

L’atteggiamento per il futuro rimane però di ottimismo, sia nei confronti della propria struttura (82%) sia del sistema nazionale (84%).

Positivo anche l’atteggiamento nei confronti delle politiche e dei piani sanitari (PNRR e Next Generation EU), con l’84% degli intervistati che si dice convinto che stiano contribuendo alla costruzione di un sistema resiliente.

L’ottimismo dei manager della sanità si coniuga con una particolare attenzione ai processi di digitalizzazione, specie per quanto riguarda l’acquisizione di tecnologie che consentano loro di rispondere alle esigenze urgenti emerse durante la pandemia.

Cartelle cliniche elettroniche e telemedicina, rispettivamente con il 79% e il 73%, rappresentano le principali aree di investimento dichiarate dagli intervistati.

In entrambi i casi si tratta di dati superiori di 9 punti percentuali rispetto alla media globale, e più alti anche della media europea (74% e 66% rispettivamente).

Il futuro resiliente della sanità italiana sarà dunque all’insegna della trasformazione digitale. Lo conferma il dato sull’intelligenza artificiale: il 60% degli intervistati italiani ha affermato infatti che l’intelligenza artificiale è una delle tecnologie digitali in cui investire ora, contro una media globale del 36% (38% media europea), una percentuale che sale al 63% parlando di tecnologie sanitarie predittive (Vs 26% media globale e 36% media europea).

Nettamente superiore alla media globale anche l’importanza attribuita in Italia alle partnership strategiche finalizzate a implementare con successo le tecnologie digitali.

Il 63% degli intervistati nel nostro Paese ritiene questo approccio una priorità, contro una percentuale, comunque alta, che globalmente si attesta al 41% (europea 48%).

La telemedicina ha imboccato il percorso che la porta verso il paziente

Dall’indagine Philips emerge una spiccata sensibilità per temi quali l’accesso alle cure e la sostenibilità. Gli italiani intervistati si mostrano molto attenti a essere operatori socialmente responsabili, una priorità per il 33% di loro (vs 12% media globale e 18% media europea). Prioritaria è anche, per il 43% dei leader della sanità italiani, l’estensione dell’assistenza al di fuori delle mura del proprio ospedale, vista anche come strumento per abbattere le barriere regionali nell’accesso alle cure.

La sostenibilità ambientale è un aspetto prioritario per il triennio a venire. A sostenerlo è il 74% degli intervistati, contro il 64% globale e il 65% della media europea. Nel complesso, tra l’altro, gli ospedali e le strutture sanitarie italiane sono ben posizionati per un futuro sostenibile. Molte stanno partecipando al progetto European Renewable Energy Sources (RES), che mira a ridurre le emissioni di CO2 di oltre 15.000 ospedali in Europa.

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