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Ecco DyCare, per la teleriabilitazione con l’AI

Arriva in Italia DyCare, startup specializzata in assistenza sanitaria digitale e leader come fornitore di fisioterapia e riabilitazione, che utilizza l’intelligenza artificiale per la lettura degli esercizi in tempo reale.

Nata in Spagna nel 2016 dall’intuizione dei suoi due co-founders Silvia Raga (CEO) e Ricardo Jauregui (CTO), DyCare si apre all’Italia grazie a ONHC, ON Health Care Group, azienda licenziataria per il nostro Paese, ed è già stata scelta da centri di prestigio come Humanitas, Istituto Maugeri, le cliniche di TopPhysio a Roma e le cliniche del gruppo KOS.

Il suo prodotto di punta, ReHub, è una piattaforma che consente la personalizzazione e la progettazione di esercizi terapeutici adattati al 100% alle esigenze dei pazienti, utilizzando l’avanzata tecnologia di Computer Vision e Intelligenza Artificiale per monitorare i progressi da remoto.

DyCare DyCare – sottolinea la startup – si inserisce in un mercato in grande ascesa: nel 2022 il mercato della teleriabilitazione valeva 4,3 bilioni di dollari. In Italia, nel 2023, il mercato Ict in sanità – la cornice in cui si muove anche quello della riabilitazione – ha raggiunto i 2,23 miliardi di euro, con una crescita dell’11% sull’anno precedente e con previsioni di superamento dei 3 miliardi di euro entro il 2026 (dati Anitec-Assinform).

In Italia, circa 8,5 milioni di persone hanno difficoltà motorie, di cui 3,7 milioni gravi. Ricorrono al fisioterapista o al chinesiterapista per una terapia del movimento, utilizzo di massaggi o altri mezzi fisici, quasi 6 milioni di persone, cioè quasi il 70% di coloro che accusano problemi di movimento.

ReHub è una piattaforma di riabilitazione digitale progettata per offrire un servizio domiciliare efficace e personalizzato. Attraverso una piattaforma cloud, i professionisti sanitari possono progettare e prescrivere oltre 3.000 esercizi guidati dall’intelligenza artificiale, personalizzandoli in base alle esigenze specifiche di ogni paziente. La tecnologia si basa su algoritmi di intelligenza artificiale per monitorare i progressi dei pazienti, permettendo ai professionisti di perfezionare ogni programma per ottenere migliori risultati terapeutici.

ReHub – spiega DyCare – aumenta l’aderenza dei pazienti fornendo feedback in tempo reale, grazie alla tecnologia avanzata di monitoraggio del movimento. Utilizzando la visione artificiale, ReHub permette di misurare ampiezza, velocità, ripetizioni, compensazioni e forza del movimento, tutto utilizzando la fotocamera del telefono del paziente. Il professionista, poi, potrà mettersi in contatto con il paziente per valutare lo stato di avanzamento e il completamento del trattamento tramite chat e videoconsulto.

DyCare La tecnologia ReHub, con più di 60 punti di rilevamento in tempo reale grazie agli algoritmi e alla computer vision, è quattro volte più precisa dell’occhio umano e fornisce feedback in tempo reale per la correzione dei movimenti, afferma DyCare, che aggiunge: su oltre 15mila pazienti, il 90% ha dichiarato che riutilizzerebbe la piattaforma. Inoltre, secondo dati convalidati clinicamente, la riabilitazione con ReHub ha un miglioramento clinico del 30% rispetto alla riabilitazione tradizionale. 

Non solo. L’implementazione di ReHub nei principali ospedali e centri di riabilitazione della Spagna, riporta la startup, ha dimostrato un incremento della capacità produttiva dei professionisti, riducendo le liste d’attesa dei pazienti di oltre il 30% rispetto alle tempistiche che occorrono per ottenere una seduta fisioterapica standard. Con ReHub, il paziente guadagna in autonomia, infatti, ci sono il 60% in meno di sedute di fisioterapia in presenza. Questo consente al paziente anche un risparmio sui costi, tra cui quello del trasporto, fino al 50%.

Più di 25.000 pazienti – evidenzia DyCare – sono stati trattati finora con ReHub e le statistiche di uso segnalano fra la top ten delle patologie, le seguenti: dolore lombare, cervicalgia e lesione condrale del ginocchio sul podio, seguite dalla lesione del legamento crociato anteriore, strappi o rotture della cuffia dei rotatori, artroplastica del ginocchio, distorsione alla caviglia e frattura della clavicola, patologie seguite da capsulite adesiva della spalla e sindrome da impingement della spalla.

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